Anche fra le critiche internazionali e degli stessi cinesi si è tenuto di nuovo ieri il festival della carne di cane di Yulin, che quest’anno, per i macellai, è andato per fortuna peggio del solito. Gli attivisti si sono precipitati in città per acquistare cani destinati a essere macellati, mentre alcuni residenti hanno addirittura manifestato a favore del festival. “Siamo arrivati a Yulin – ha detto un attivista cinese – per dire alla gente che i cani sono nostri amici e che non bisogna ucciderli” ha detto Yang Yuhua, volontario della città di Chongqing. Ogni anno vengono uccisi fra i 10 e i 20 milioni di cani in Cina e Yulin è diventato il simbolo di questa carneficina. Spesso i cani vengono rubati o accalappiati per strada, imprigionati in gabbie e spostati nella città di Yulin per essere macellati. “Gli affari sono andati particolarmente male questi anni. Gli anni scorsi vendevo più di 30 cani all’anno, ma ora ne vendo al massimo cinque” ha detto Zhong, da 20 anni macellaio della città. Perfino suo figlio ha deciso di smettere di mangiare carne di cane, su consiglio dei suoi amici. “L’ambiente è cambiato – conferma Zhong – e c’è molta pressione morale su chi mangia carne di cane”.