«Una iniziativa intelligente, civile e di ottimo gusto, nel vero senso della parola». Lo dichiara Annamaria Procacci, responsabile Enpa per ambiente e biodiversità, commentando il World Free Meat Day che che in tutto il pianeta promuove una giornata intera senza consumo di carne. «E’ ormai sempre più conosciuto l’effetto devastante che questo consumo comporta per il pianeta e per gli animali generalmente reclusi negli allevamenti intensivi, vera negazione – prosegue Procacci – di ogni esigenza etologica. Ben 27 miliardi di esseri viventi ridotti allo stato di pure macchine da polpetta».

Ma il prezzo di queste polpette è salatissimo per “Madre Terra”: uno studio voluto dal Ministero dell’Agricoltura italiano attesta infatti che per ogni chilo di carne bovina portata in tavola vengono prodotti più di 18,7 chili di anidride carbonica. Inoltre, la filiera della carne comporta l’emissione di enormi quantità di gas serra; deforestazione; desertificazione; enormi consumi di acqua; uno spreco di creali sottratti all’uomo e destinati all’ingrasso dei disgraziati “animali da piatto”.

In previsione del vertice di Parigi, Enpa chiese al Parlamento e al Governo italiani, una campagna per ridurre il consumo di carne, e propose tre giorni alla settimana di “sciopero” della carne nelle mense pubbliche. Sarebbe davvero ora che i Ministri dell’Ambiente e della Salute uscissero dal loro silenzio, sia per l’emergenza ambientale dovuta alle emissioni serra legate alla carne sia, per il pesante impatto sulla salute che questo consumo comporta (più di 78 chili pro-capite in Italia nel 2015).

 

Ma anche per smettere di nutrire un sistema alimentare ingiusto, crudele e sbagliato.