Il pasto vegano è un diritto. Non hanno alcun dubbio i giudici del Tar di Bolzano che hanno accolto il ricorso della madre di un bambino al quale l’asilo aveva negato il pasto senza alimenti di origine animale. “Un comune non può rifiutare senza motivazione di servire un pasto vegano ad un bambino dell’asilo qualora i genitori lo abbiano richiesto” hanno scritto i giudici. Il caso era iniziato nel settembre scorso in cui la madre, nell’atto di iscrizione all’asilo nido, aveva espressamente una dieta cruelty free e allegato una nota del pediatra in cui si consigliava di escludere dalla dieta del bambino anche uova, latte e derivati perché, come aveva scritto il medico, “potrebbero avere effetti non favorevoli” sul bambino che già dalla nascita seguiva una dieta vegana. Niente da fare per il Comune che si è opposto all’istanza della madre sostenendo che il trattamento alimentare richiesto non era previsto. Da lì la decisione di ricorrere al Tar che oggi le ha dato ragione. È la seconda vittoria della madre vegana in due anni contro il comune altoatesino. Già nel 2015 il Comune aveva preteso un certificato medico per consentire al suo bimbo iscritto al nido di seguire l’alimentazione vegana, richiesta rigettata dal Tar.