Se le diete dei cani e gatti domestici diventassero vegane, l’ambiente ne trarrebbe beneficio, in termini di riduzione del consumo di acqua dolce e delle emissioni di gas serra. E’ lo scenario studiato da Andrew Knight dell’universita’ Griffith in Australia, i cui calcoli sono contenuti in un articolo pubblicato sulla rivista ‘PLOS ONE’. Se tutti i cani e i gatti negli Stati Uniti passassero a diete vegane, le stime del modello suggeriscono che quasi 2 miliardi di Animali da bestiame terrestri potrebbero essere risparmiati dalla macellazione ogni anno, e quasi 7 miliardi se lo facessero in tutto il mondo. Inoltre, miliardi di Animali acquatici verrebbero anch’essi risparmiati. Le stime indicano anche significative riduzioni potenziali nell’uso di terra e acqua, nelle emissioni di gas serra, nell’uso di biocidi e nelle emissioni di altri inquinanti. Ad esempio, il passaggio di tutti i cani nel mondo a diete vegane potrebbe liberare un’area di terra piu’ grande dell’Arabia Saudita, e per i gatti, piu’ grande della Germania; per fare un confronto, se tutti gli esseri umani diventassero vegani, potrebbe essere risparmiata una quantita’ di terra piu’ grande della Russia e dell’India combinate. Il passaggio alle diete vegane per tutti i cani potrebbe comportare una riduzione stimata delle emissioni di gas serra superiore all’ammontare delle emissioni complessive del Regno Unito, e per i gatti, di Israele. L’industria del bestiame ha impatti ambientali, come il consumo di terra e acqua dolce e l’emissione di inquinanti. Tuttavia, mentre molti studi precedenti si sono concentrati sugli impatti del bestiame in relazione alle diete umane, pochi hanno considerato il ruolo relativo delle diete dei gatti e dei cani. Ricerche recenti suggeriscono che le diete vegane nutrizionalmente complete per gatti e cani, prive di carne, uova e latticini, siano sicure e possano avere un livello di salubrita’ comparabile a quello delle diete a base di carne, sollevando interrogativi sulla loro sostenibilita’ ambientale.

Per comprendere meglio questi potenziali benefici, Knight ha calcolato una serie di stime sugli impatti di uno scenario ipotetico in cui tutti i gatti e i cani negli Stati Uniti o in tutto il mondo passassero a diete vegane nutrizionalmente complete. Ha utilizzato dati sulla popolazione di Animali domestici del 2020 per gli Stati Uniti e dati del 2018 per le stime globali. Altri dati sono stati prelevati da vari studi precedenti e da basi di dati governative. Le stime suggeriscono che la quantita’ di bestiame consumata dai cani e dai gatti negli Stati Uniti potrebbe essere circa un quinto di quella consumata dagli esseri umani e circa un decimo a livello globale. L’autore sottolinea che i dati sulla popolazione di Animali domestici e sul fabbisogno energetico degli Animali utilizzati nello studio potrebbero sottovalutare il vero numero; quindi, i veri benefici ambientali delle diete vegane potrebbero essere maggiori di quanto stimato. Tuttavia, il ricercatore sottolinea anche che i calcoli richiedevano alcune supposizioni e che e’ necessaria ulteriore ricerca per rafforzare la fiducia nelle stime. Ad esempio, l’analisi ha utilizzato dati statunitensi su vari ingredienti delle diete per animali domestici per i calcoli globali, anziche’ tener conto delle differenze nazionali negli ingredienti. Knight ha inoltre utilizzato dati dal 2009 al 2011 per stimare gli impatti ambientali; dati piu’ recenti potrebbero portare a stime migliori. Inoltre, future ricerche potrebbero incorporare dati sulla effettiva densita’ energetica dei diversi ingredienti di origine animale, anziche’ fare una media tra gli ingredienti come e’ stato fatto in questo studio. “Questo studio dimostra i benefici ambientali quando le diete vegane vengono utilizzate per alimentare non solo le persone, ma anche i cani e i gatti”, conclude il ricercatore. “Tuttavia, per preservare la salute, e’ importante che le persone somministrino solo cibo per Animali domestici vegano etichettato come nutrizionalmente completo, prodotto da aziende affidabili con buoni standard”.